Ottobre – la forza del giallo

L’aumento delle ore di buio e l’arrivo dei mesi più austeri dell’anno sono legati alla malinconia che, diciamolo, non riceve la stessa accoglienza della gioia!
Possiamo ricorrere all’energia vitale del giallo per sostenere la nostra Luce interiore e non perderci nel buio. Tra le erbe officinali, molte a fiore giallo sono veri e propri soli che rischiarano più cupi. La più solare per la tradizione è l’iperico, conosciuto anche come Scacciadiavoli. Suggerisco anche l’uso dell’oleolito, che viene preparato da fiori e foglie macerati in olio di oliva o di girasole, non solo i caso di problemi alla pelle o nevralgie, ma anche per la sua marcata impronta solare.

Blossom Hypericum Perforatum St John’s Wort Bloom

Serenità e buonumore si avranno con Zafferano e Rhodiola Rosea, che accresce i livelli di serotonina e rafforza il sistema immunitario, modulando la risposta del corpo al cambio di stagione.

Tra i fiori di Bach, la senape selvatica – Mustard – dimostra vitalità, tenacia e vigore. E’ invadente come la luce, perché quando i suoi semi si risvegliano, costella i campi di un’ondata vivace e gioiosa di minuscoli soli gialli!
E infine il castagno, Sweet Chestnut, col suo robusto sostegno nei momenti più bui dell’anima. Vi siete mai fatti avvolgere dalle braccia, ops, rami di un castagno? Alcuni esemplari ultracentenari hanno anche tronchi cavi tanto da poterci entrare dentro. Cercatene uno, andando a raccogliere i suoi frutti, ringraziatelo e… fatevi circondare dalla sua energia materna!

Dolcetto o scherzetto?
Tre giorni all’anno, il 24 agosto, il 5 ottobre e l’8 novembre, l’antica religione romana celebrava uno tra i rituali più dimenticati e ‘oscuri’ aprendo il mundus (il Mundus Patet, un sacello ipogeo che pare rappresentasse simbolicamente il Cielo in Terra. Era un luogo di comunicazione col mondo sotterraneo, abitato dalle anime dei defunti, gli dèi Mani. In quei giorni ogni importante attività pubblica o privata veniva sospesa, perché sospeso e con-fuso era il confine tra mondi che di solito restano separati.
Non vi vengano in mente zombie o fantasmi che traboccano dalla terra in cerca di umani da spaventare! Stiamo parlando di un’altra forma di comunicazione sensibile, perché i Mani avrebbero potuto sussurrare conoscenze a orecchie iniziate e a cuori benevoli.

L’accenno al Mundus Patet ci lega al capodanno celtico, Samanios, una ricorrenza importante di cui parlerò a novembre, banalizzato spesso nell’Halloween, tornato attuale anche qui. E’ sempre più probabile infatti che un bambino il 31 bussi alla porta chiedendo “dolcetto o scherzetto?” Se accadrà, usciamo dal luogo comune della festa importata, cercando piuttosto di ricollegarci alle sue, o nostre, radici. E poi ridiamo un senso al gesto trascurato dell’offerta: un dolcetto affinché lo spiritello venuto in visita sia gentile con noi!

Buon ottobre a tutti!

articolo apparso su BioEcoGeo

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