il richiamo della Verbena

Ieri pomeriggio camminavo lungo il naviglio con un’amica e ho visto delle piccole piante di verbena. Sono così piccole e poco appariscenti che devi proprio notarle, a bordo del sentiero, sovrastate e seminascoste da altre erbe.
Penso al rimedio floreale Vervain e sorrido della descrizione tipologica che ne fa Bach rispetto alla semplicità e alla modestia di questo fiore: puoi quasi non notarlo tanto passa inosservato.

Questa mattina il sole splende sul primo giorno di settembre, c’è un’aria limpida e pulita e ripenso alla verbena di ieri. Ne sento forte il richiamo.
E niente, devo proprio uscire e incontrarla di nuovo, è più forte di ogni altra cosa.

Scendo al grande campo vicino casa – che ho imparato a conoscere bene durante l’insolita primavera scorsa – e comincio a cercarla: ho intenzione di raccoglierne un po’. La cerco ma non la trovo subito, anche perché hanno appena tagliato l’erba per il fieno; ci sono ancora le grosse balle rotonde che presto verranno a prendere. Man mano che proseguo una parte di me sa con certezza che “è laggiù”, dalla parte opposta in cui mi trovo; sì, là la troverò senz’altro. Non mi precipito, continuo la mia passeggiata e solo in ultimo arrivo in quel punto.
E ce n’è così tanta che ne rimango sorpresa. Ma tanta per davvero!

Il sole splende e raccolgo verbena, mentre lentamente realizzo che è stata lei a farmi uscire di casa, a dirmi che era là. Mi sento frastornata, quasi stordita da questa ‘certezza’. E’ una sensazione che si espande in me all’altezza del cuore, mentre luce, sole, calore e colori attorno danzano nell’armonia di un attimo perfetto.
E’ gioia, è fiducia ad armonizzare l'”entusiasmo” eccessivo che descrive così bene Edward Bach.

Ne farò un oleolito di questa verbena, raccolta nel pieno sole del giorno di plenilunio di inizio settembre. Lo indosserò nelle prossime stagioni, per ritornare a questa giornata.

Sei uno di quelli che non stanno nella pelle dall’entusiasmo: desideri compiere grandi cose e vuoi che tutto sia fatto in un momento? Trovi difficile elaborare pazientemente il tuo piano perché vuoi risultati non appena cominci? (…) Vervain, il piccolo fiore color malva degli argini, ti aiuterà a sviluppare le qualità di cui hai bisogno: gentilezza verso i tuoi fratelli e tolleranza verso le opinioni altrui. Ti aiuterà a comprendere che le grandi cose della vita si realizzano usando la calma e la delicatezza, non con lo sforzo o la tensione.
Edward Bach


“La verbena europea ha una tradizione d’uso molto antica. Era considerata una delle piante più importanti dei druidi. È stata menzionata dagli autori greci e romani ed è stata utilizzata nel Rinascimento fino ai giorni nostri. È una delle sette erbe d’Irlanda che hanno potere sulle forze naturali e soprannaturali. Il dottor Bach l’ha inclusa tra le sue trentotto essenze floreali. Lo stato mentale per il quale è riparatore è uno stato di idealismo intenso e volontà propria, con una mancanza di energia fisica per sostenerne l’esternazione.”

tradotto da The Earthwise Herbalist, Matthew Wood

La Verbena è rimedio erboristico molto antico, anche se oggi in disuso, e il suo impiego più popolare è sotto forma di decotto come antispasmodico, febbrifugo, antinfiammatorio e blando tonico. E’ utile anche nei disturbi digestivi e favorisce l’attività del fegato, oltre a dar sollievo nei casi di sinusite (anche per suffumigi), grazie all’azione antinfiammatoria e astringente. Calma e distende i nervi favorendo il sonno ed è antinevralgica (ottima per le nevralgie del trigemino).
Pianta venusina, allevia dolori mestruali e favorisce flussi scarsi, oltre ad aumentare la montata lattea.
Impacchi con l’infuso hanno proprietà emollienti e cicatrizzanti su escoriazioni e ferite.
E’ controindicata in gravidanza e in caso di disturbi alla tiroide.

E l’oleolito?
E’ antiinfiammatorio e antinevralgico.
Rassoda la pelle e le ridona turgore.

PS: ai tempi dei Romani ” verbena” era un nome dato ad alcune piante sacre adoperate in molti usi rituali, ma pare il termine si riferisse a vari ramoscelli e virgulti (anche alloro, mirto e altri) utilizzati a questo scopo e non specificamente alla verbena officinale. Senza con questo volerla sminuire, anzi!



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