Agire il maggio: il Biancospino

E’ un arbusto o alberello molto resistente e centenario, che abita campi, zone boschive e si trova anche in qualche parco cittadino.
Nelle campagne veniva un tempo usato per le siepi che delimitavano i confini territoriali, proteggendoli con un impenetrabile intreccio di rami e spine. E non c’era casa di campagna dei paesi nordici che non avesse una pianta di biancospino a proteggere l’abitazione, il pozzo o il terreno.

Oggi lo incontrerai più facilmente come alberello, alto al massimo 8-10 metri e nel mese di maggio lo riconosci per le foglioline tri- o pentalobate di un verde tenero e giovane, e afferrerai il senso del suo nome contemplando l’abbondante espansione di piccoli fiori bianchi, ben protetti da dure spine: preziosi e vulnerabili centri vitali, circondati da difese sicure.

Cerca un biancospino, riconosci le foglie e i rami spinosi. Guarda i suoi fiori, contane i petali, annusa l’aroma…. Osserva la corteccia: se è liscia e grigiastra allora l’albero è ancora giovane. Se è scura e rugosa sarà un albero centenario.
Torna a trovarlo in ottobre e osserva il cambiamento del colore e nota la presenza delle bacche. Puoi raccoglierne e trovare un modo per usarle: una vecchia ricetta di marmellata, una ghirlanda autunnale…

La pianta che fa bene al cuore

Il biancospino è una importante pianta medicinale che dona al cuore le sue principali virtù: foglie e fiori armonizzano il battito cardiaco in caso di aritmia e tachicardia, regolano la pressione arteriosa e sono un eccellente antiossidante e vasoprotettore. La pianta porta la “calma del cuore”, ed è un delicato sedativo che concilia il sonno.

Protezione e fecondità

Il biancospino rivestiva anticamente un ruolo centrale nelle feste nel ‘cuore’ della primavera: era l’Albero di Maggio che veniva decorato per propiziare fertilità e prosperità, mentre i suoi rami fioriti erano intrecciati in ghirlande, simbolo di protezione e auspicio per gli amori nascenti.

I Romani lo consacrarono tanto a Maia, dea della fecondità e del risveglio, cui è legato il nome di maggio e stella risplendente tra le Pleiadi nella costellazione del Toro, quanto a Cardea, la dea che “può aprire ciò che è chiuso e può chiudere ciò che è aperto” (Ovidio). Cardea protegge i cardini di ogni porta e anche questo momento, in cui si apre la stagione più rigogliosa e fiorente dell’anno.

Apri ciò che è chiuso e chiudi ciò che è aperto
Raccogli, con rispetto e cura, qualche giovane ramo di biancospino e prepara una piccola ghirlanda: mentre lo fai, medita su un fiore che si apre alle carezze del sole, alla sua delicatezza e fiducia. Adornala anche con fiori di campo e quel che vuoi, rendila bella e poi appendila alla porta di casa o accanto alla finestra per tutto il mese: accogli la (tua) stagione della fioritura e proteggi lo spazio in cui ciò avviene.
LASCIATI PUNGERE!
Rosaspina si punse con un fuso in legno di biancospino e i suoi rami spinosi ne protessero il sonno per cent’anni; Merlino si addormentò sotto un biancospino, incantato da Viviana… entrambe le storie parlano di un ‘magico’ sonno al quale segue un risveglio che è trasformazione, è rinascita.

Abbandona ogni indugio e fatti pungere da uno spino, appena un pizzico, e riporta così la tua presenza al tempo di adesso: sei viva, sei sveglia, ed è piena primavera!

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