Acero, dolce e leggero

E’ una famiglia proprio numerosa quella degli aceri, anzi, son pochi i generi botanici ad esser così vari per specie (sono più di 100) e per diffusione, da Oriente a Occidente in tutto l’emisfero boreale.
Abitano volentieri le campagne (Acer campestris) e nel Centro Italia erano un tempo i ‘mariti prediletti’ -si dice così- della vite: antica usanza di origini etrusche di far aggrappare i tralci di vite a un singolo alberello o su più esemplari disposti in filari.

Più imponenti e maestosi del fratello campestre, crescono invece a quote più alte l’acero di Norvegia, o riccio (Acer platanoides) e l’acero di monte (Acer pseudoplatanus), dove formano boschi misti in compagnia di carpini, castagni e faggi. Agli inizi dell’Ottocento giunsero anche in città, ove ancora abitano come essenza ornamentale in parchi e giardini esibendo grazia ed eleganza; ve ne sono di ogni dimensione, foggia e fogliame, da piccoli arbusti ad alberi imponenti e vestono tutti ampie chiome ariose di caratteristiche foglie a 5 o 7 punte (si chiamano lobi) che si fanno notare proprio in pieno autunno. Sì, perché se parliamo di foliage, quel pellegrinaggio autunnale che rivela spazi intimi e caldi dell’animo, forse lo dobbiamo proprio all’acero e alla sua naturale propensione a fornire una nota fiabesca e surreale al paesaggio, tanto fisico quanto interiore. Non solo per quell’accendersi improvviso di sorprendenti fiamme gialle, rosse o vinaccia, questo lo san fare molte altre essenze, ma per l’eterea delicatezza e la leggerezza che gli son propri, quasi le foglie ‘cadessero verso l’alto’ invece di scender grevi al suolo.

Lo potrai comprendere solo con gli occhi e non c’è bisogno di partire per l’Hokkaido, terra di aceri e del momijigari (letteralmente ‘caccia all’acero’ da momizu, ‘tingere di rosso’) per farne esperienza: puoi imbatterti d’improvviso in un esemplare di acer japonicum anche in un giardino dietro l’angolo di casa. Soffermati a guardarlo per un po’…

Aria, musica e dolcezza 

L’acero è aria e dolcezza. Ariosi sono i semi, ai quali spuntano due lunghe ali per affidare al vento la nuova avventura di divenir pianta e il cui volteggiare pare ispirò anche l’invenzione dell’elicottero. E ci riporta all’elemento aria anche la sua parte più dura e compatta, ossia il pregiato legno che grazie alla destrezza di certi liutai si trasforma in cassa armonica di strumenti ad arco, arpe e non solo: quando ascolti la melodia di un violino o forse di un pianoforte, sappi che è l’aria a mutarsi in musica per una magica risonanza propria di certi legni, come quello dell’acero di monte.

E in quanto alla dolcezza, è pianta mellifera tra le prime a fiorire a fine inverno… e che dire poi del suo sciroppo? E’ probabilmente il suo dono più prezioso, non fosse altro perché è la sua linfa vitale a venir raccolta -e poi lavorata- quando risale dalle radici alla fine del riposo invernale cui ora si appresta.
L’acero saccarino è la specie che ne dona di più, presente con estese foreste in Canada e la cui foglia, rossa, è iconico vessillo nazionale. Un tempo i nativi americani lo fermentavano per produrre una specie di birra, mentre impacchi di foglie erano usati come rinfrescanti contro febbri, punture e morsi di insetti o semplicemente applicati su giunture dolenti e piedi affaticati. Sono ricche di sostanze minerali e contengono poca cellulosa, così da essere un nutriente e ricercato foraggio per gli animali del bosco durante l’inverno.
Lo sciroppo d’acero è un liquido di un bel colore ambrato, decisamente dolce e aromatico, tra i dolcificanti meno calorici e con  un indice glicemico relativamente basso; ha poi un alto contenuto di minerali come potassio e calcio, ma anche ferro, selenio e zinco. Ciò lo rende un valido integratore durante la pratica sportiva e, usato in giusta misura (è pur sempre uno zucchero!), si presta come diuretico e depurativo: questo mese aggiungine 1 cucchiaino in un bicchier d’acqua tiepida la mattina, insieme a del succo di limone, per una ‘dolce’ cura detox.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *