
Adoro questo mese, è il mio preferito: ha una luce pulita e nuova, accesa ma leggera e un’aria frizzante che profuma di ripresa e nuovi progetti. Settembre pare quasi un capodanno e a ben guardare un inizio c’è, anzi ce ne sono due: tradizionalmente il 21, astronomicamente il 23, cominceranno l’autunno e il semestre del buio.
E’ l’equinozio, cioè la “notte uguale (al giorno)”, un momento di equilibrio ribadito anche dall’entrata nel segno della Bilancia per ricordarci che è tempo di armonia tra gli opposti prima che il buio prevalga sulla luce.
Alcuni potrebbero chiamarla fine – dell’estate e dei sei mesi di luce – e va bene lo stesso perché in effetti siamo nel momento del declino dell’anno; ma nel tempo circolare, quello che non fugge ma passa e ritorna, a una fine seguirà sempre un inizio.
Gratitudine
Il 21 settembre i celti celebravano Mabon come festa di ringraziamento per la fine della stagione dei raccolti, mentre lungo l’arco alpino ci si congeda dall’estate, ringraziandola, con le sagre della desmontegada che coincidono col rientro del bestiame dagli alpeggi.
Per noi di città tutto scorre invece in una sorta di indifferenza generale, a parte la riapertura dell’anno scolastico e la fine delle vacanze… E se ora che la natura sta dando i suoi ultimi frutti ci concedessimo invece un momento per raccogliere simbolicamente i nostri frutti dell’anno? Cosa abbiamo realizzato quest’anno e per cosa possiamo essere grati?
Vorrei proporvi un gesto
Procuratevi una cornucopia, simbolo di abbondanza, o semplicemente una cesta per conservare frutta e verdura durante tutto il mese. Tenetela a vista e fatene il vostro contatto con quanto deriva dalla Terra in questo momento. E’ materia ed è energia. Nulla di fuori stagione!
All’inizio del mese ospiterà uva, fichi, lamponi e more, pere. L’uva in particolare, dono di Dioniso agli uomini affinché ne facessimo vino, è la protagonista di questo e dei prossimi mesi. La vendemmia sta infatti animando ancora una volta i campi per un raccolto che riveste, nella nostra tradizione, un’importanza pari alla mietitura dei cereali: frumento e uva, ovvero pane e vino, intrecciano e fondono sacro e profano, nutrendo da sempre tanto il corpo quanto lo spirito. Pensiamoci mentre la mangiamo!
Nella cornucopia si aggiungeranno anche le zucche, le patate novelle, i funghi e il tutto coesisterà ancora per un po’ con le verdure dell’estate.
E poi i semi: di girasole, lino ma anche cumino e finocchio e pian piano noci, nocciole e mandorle, ancora un po’ freschi per esser mangiati, ma si raccolgono ora.
Il seme è il fine ultimo di ogni fatica compiuta dalla pianta nel suo ciclo vitale: custode del progetto di vita e bagaglio di conoscenza per attuarla, unisce il passato alla speranza del futuro.
Attingete dalla vostra cesta durante tutto il mese: sarà fonte delle energie giuste ora e ci terrà consapevolmente legati al ‘tempo che è’. Ogni frutto ha un valore nutritivo arricchito da un significato simbolico e da una una sua storia nella tradizione: andatelo a cercare, mangiarli sarà ancora più… sostanzioso!
la forza nelle erbe
Innanzitutto adornate finestre e balconi con dell’erica e ditemi se non ritrovate il colore dei suoi piccoli fiori anche nelle sfumature di alcuni tramonti settembrini!
Conosciuta per le proprietà antisettiche delle vie urinarie, l’erica possiede anche la capacità di accrescere la nostra fermezza e perseveranza, senza dover compiacere gli altri. Le sue spighe verdi, all’apparenza così delicate, iniziano a fiorire proprio ora e non si scompongono al vento delle lande né temono la stagione fredda. Edward Bach ne fece uno dei rimedi per chi teme la solitudine: è Heather.
La diminuzione della luce solare si associa anche una certa malinconia. Ne riparleremo nei prossimi mesi, perché ora siamo solo alle porte. Potremmo intanto iniziare a fortificare gli animi con qualche tisana di ortica: con i suoi minerali -tra cui ferro– consoliderà la nostra forza di volontà ora che è tempo di progetti ben definiti e azioni concrete.
Nella tradizione popolare l’ortica è una delle erbe associate all’Arcangelo Michele, insieme a angelica, verga d’oro e imperatoria: sarà forse un caso se il 29 settembre, proprio all’ingresso della stagione buia, troviamo San Michele, l’angelo a capo delle schiere celesti, guerriero armato (ecco il ferro!) e difensore assoluto della luce divina?
articolo pubblicato su BioEcoGeo