Betulla: la dama splendente

La betulla è la Dama Splendente che vive nelle zone temperate fresche e fredde del nostro emisfero, non importa quanto aridi o scoscesi siano i terreni in cui cresce e nemmeno quanto in alto: dalle pianure fino ai 2000 metri, dagli Appennini alle steppe siberiane la si incontra sovente. Non lasciarti ingannare dall’esile aspetto di quel tronco bianco e delicato, dalla sagoma gentile e aggraziata: lei ha l’agilità e l’audacia di chi si avventura per prima là dove nessuna essenza ha ancora osato. E’ pianta pioniera, matrice e nutrice del bosco che crescerà dove prima non c’era nulla.

Sopra ogni altra cosa lei chiede luce, tanto che quando il suolo comincia ad affollarsi di larici e abeti, castagni, ginepri e noccioli lei si… ‘sposta’ ai margini continuando a danzare, con la sua chioma leggiadra, a ogni piccola brezza. Ha un’anima femminile, materna e coraggiosa, un po’ vanesia… e profuma di giovinezza.

Come il gennaio, segna dunque un inizio e il suo precoce gemmare nel cuore  dell’inverno è ulteriore espressione di una forza vitale che la rendeva magica per gli sciamani delle steppe siberiane e guida di fiducia per i loro viaggi nei mondi altri. I Celti d’Irlanda nutrivano per la betulla una venerazione speciale, considerata custode di conoscenze occulte e simbolo della luce che rinasce ora, dopo il Solstizio d’Inverno.

E allora andiamo a cercarla, nelle nostre camminate invernali, con una rinnovata consapevolezza. Non sarà difficile distinguerla per il biancore lunare del suo tronco; lasciamoci accompagnare anche noi, come gli sciamani, da questa generosa dispensatrice di salutari rimedi verso il nuovo anno.

Scorza dura e cuore tenero

Della betulla è stato utilizzato sempre tutto: dal legno tenero e leggero oggi produciamo carta e in passato utensili per uso quotidiano e culle per accogliere e proteggere i neonati. E’ anche il legno migliore per le saune perché si adatta facilmente alle temperature estreme, rilasciando una peculiare fragranza; la sua combustione dà un fuoco luminoso e ‘pulito’, ottimo dunque per dar forma al vetro e cuocere la ceramica. I rami raccolti durante l’inverno diventano scope e ramazze per scacciar polvere dai cortili e lo spirito morente dell’anno vecchio. Un tempo erano le bacchette dei maestri per ‘esortare’ all’apprendimento gli studenti più scansafatiche. La corteccia, più resistente del legno e impermeabile, viene ancora usata nelle comunità rurali del Nord America per costruire leggere e maneggevoli canoe e, in passato, anche sandali e tetti. Corteccia e legno producono inoltre un olio resinoso da cui si distilla un catrame vegetale dalle proprietà antiinfiammatorie, disinfettanti e cheratolitiche, presente in piccole quantità in creme e detergenti per trattare le dermatiti.

Un liquido portentoso

Risiede però nella linfa che durante l’inverno risale copiosa dalle radici verso le estremità la forza  nascosta di questa pianta: i celti la facevano fermentare per produrre una specie di birra usata nelle libagioni mentre oggi sappiamo essere un eccellente depurativo, il primo da assumere nell’anno che inizia per eliminare scorie metaboliche delle feste appena concluse. La sua azione principale è di trattare i ristagni di liquido nei tessuti  e può accompagnare e facilitare una dieta disintossicante e dimagrante, fornendo anche aminoacidi e oligoelementi (in particolare potassio, magnesio e manganese) di cui è ricca.

Usa le foglie

Le foglie sono un eccellente diuretico che elimina in modo mirato acidi urici e urea e disperdono le formazioni di renella, sostengono gentilmente l’attività del fegato  sciogliendo il colesterolo. In questa stagione puoi sfruttare invece l’azione antifebbrile con una tisana dall’effetto sudorifero a antiinfiammatorio, abbinandole a tiglio e sambuco: metti un bel cucchiaio di ogni pianta in 1 litro di acqua bollente, lascia in infusione una decina di minuti, filtra e bevi calda durante la giornata.

Usa anche i semi

Il macerato glicerico preparato coi semi della Betulla (Betula verrucosa) è un ottimo tonico indicato nelle situazioni di stress intellettivo da studio o superlavoro: aumenta la resistenza all’affaticamento mentale, migliorando concentrazione e memoria. Prendine 50 gocce mattina e primo pomeriggio in poca acqua per 3 settimane, a cicli durante l’anno.

dalla corteccia Preleva, con rispetto e gentilezza, un po’ di corteccia da alcune piante di betulla e lasciala cuocere per 5 minuti in 3 litri di acqua che utilizzerai, una volta intiepidita, per un pediluvio (o un maniluvio) per controllare l’eccessiva sudorazione. Aggiungi anche una manciata di salvia che ne potenzierà l’azione.

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